Bloggando il Corano: Sura 4, “Le Donne”, Versetti 104-176

Bloggando il Corano: Sura 4, “Le Donne”, Versetti 104-176
di ROBERT SPENCER (9, Settembre, 2007)

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Il Versetto 104 della Sura 4 continua il tema marziale della precedenti sezioni, dicendo ai Musulmani di non rilassarsi nell’inseguimento del nemico. Bulandshahri spiega:

Mentre i miscredenti (kuffar) saranno sottoposti a punizione e tormento eterno negli abissi dell’Inferno, i Musulmani festeggeranno nella felicità e nei piaceri del Paradiso (Jannah), senza la più piccola paura e preoccupazione. I miscredenti (kuffar) non potranno mai aspirare a queste situazioni, poiché sono state promesse esclusivamente ai Musulmani. Per questo motivo i Musulmani hanno un incentivo molto più forte per combattere e lo dovrebbero fare con maggior entusiasmo e zelo.

I Versetti 105-116 spingono i Musulmani a giudicare secondo il Corano (v. 105); criticano gli ipocriti e ammoniscono contro il peccato (vv. 107-112); e ricordano a Maometto la protezione di Allah, dicendo ai Musulmani di obbedirgli (vv. 113-116). Nell’ammonire i Musulmani a non seguire “nessuna altra via se non la via del credente”, il Versetto 115 è il principale fondamento per il concetto legale Islamico del ijma, il consenso. Questa è l’idea che, una volta che la comunità Islamica si è accordata su di una decisione, si può essere sicuri che Allah l’ha guidata alla verità. Ibn Kathir spiega:

L’Ummah [comunità] di Maometto è immune da errore quando concordano tutti su qualcosa, un miracolo che serve ad aumentare il loro onore, dovuto alla grandezza del loro Profeta.

Sfortunatamente questa idea può impedire ogni riforma Islamica: quando la comunità raggiunge il consenso su di un argomento, il suo significato diventa universalmente definito. Ciò è vero, anche se pochi commentatori Islamici negli Stati Uniti lo ammetterebbero, per l’ideologia della supremazia Islamica che obbliga alla guerra contro gli infedeli e alla loro sottomissione: dato che questo è qualcosa su cui tutte le scuole di giurisprudenza Islamica sono d’accordo, sarà molto difficile riuscire a eliminarlo.

I Versetti 117-121 attaccano i politeisti che “invocano soltanto idoli femmine” e Satana, invece di Allah (v. 117). In un’altra affermazione dell’assoluto controllo di Allah su ogni cosa, il Versetto 119 ci presenta [Satana, N.d.T.] che svia gli infedeli: “Io li ingannerò e produrrò in loro falsi desideri; ordinerò loro di tagliare le orecchie degli armenti e di danneggiare la leggiadria della natura creata da Allah”. Secondo Al-Hasan bin Abi Al-Hasan Al-Basri, l’ultima frase si riferisce al tatuaggio. Maometto disse:

Allah ha maledetto la donna che esegue tatuaggi e quella che li fa eseguire per sé stessa e anche la donna che allunga artificialmente la capigliatura e quella che si fa allungare artificialmente la capigliatura. Il Profeta ha maledetto queste donne. 

I Versetti 122-126 poi promettono il Paradiso ai veri credenti, sia maschi che femmine (v. 124). (Il Paradiso, ripieno di houri vergini per gli uomini – cf. 44:54, etc. – per le donne non viene descritto). La dichiarazione: “Non i vostri desideri, né quelli del Popolo del Libro (possono prevalere)” fu rivelato, dice il Tafsir al-Jalalayn, “quando i Musulmani e il Popolo delle Scritture cominciarono a vantarsi [della promessa di Dio]”. Ovviamente Allah, dice Ibn Kathir, “appoggiò le ragioni dei Musulmani contro i loro avversari delle altre religioni”.

I Versetti 127-130 ritornano a parlare delle donne. Il Versetto 128 parla degli accordi tra marito e moglie. Ibn Abbas racconta che una delle mogli di Maometto, Sawdah, “temeva che il Messaggero di Allah potesse divorziare da lei”. Così disse: “Oh Messaggero di Allah! Non divorziare da me; dai il mio giorno ad Aisha” – cioè, riprenditi la notte che avresti dovuto passare nel mio letto e passala nel letto di una delle tue altre mogli. Il Versetto 129 dice che i Musulmani non saranno capaci di trattare tutte le loro mogli allo stesso modo, ma Aisha afferma che Maometto era un’eccezione; lui “trattava le sue mogli allo stesso modo”.

I Versetti 131-151 enfatizzano la sovranità di Allah, invitano alla giustizia, criticano gli infedeli (che non devono essere presi come amici, dicono i Versetti 139 e 144) e gli ipocriti, e ammoniscono che Allah non perdonerà quelli che lasciano l’Islam due volte (v. 137). La dichiarazione dello stesso Maometto è molto più penetrante: “Se qualcuno (un Musulmano) abiura la sua religione, uccidilo”. Poi Allah critica gli ipocriti perché ridicolizzano l’Islam (v. 140) e fanno finta di aiutare i Musulmani mentre, in pratica, li ostacolano (v. 141). I credenti non devono prendere per amici i miscredenti (v. 144).

I Versetti 152-176 ritornano alle immense malvagità di Giudei e Cristiani. Coloro che non faranno distinzioni tra i Profeti di Allah, saranno ricompensati (v. 152).

Dice Ibn Kathir:

Allah minaccia coloro che non credono in Lui e nei Suoi Messaggeri, come i Giudei e i Cristiani, che fanno differenze tra Allah e i Suoi Messaggeri riguardo alla Fede… Gli Ebrei, possa Allah maledirli, credono ai Profeti, eccetto ‘Isa (Gesù) e Maometto, la pace sia su di loro. I Cristiani credono ai Profeti, ma di loro rifiutano la Fine, il Sigillo, il più onorato tra i profeti, Maometto, la pace sia su di lui… Pertanto, chiunque rifiuti uno soltanto dei Profeti di Allah, li avrà rifiutati tutti, poiché è richiesto all’umanità di credere in tutti i profeti che Allah ha mandato al popolo della terra.

Dopo che gli Ebrei disobbedirono ripetutamente ad Allah, Allah “pose un sigillo sui loro cuori a causa della loro empietà blasfema” (v. 155). Gli Ebrei che possiedono “una conoscenza molto profonda” credono in Maometto e nell’Islam (v. 162).

Gli Ebrei si gloriano di aver ucciso Gesù, ma “non lo assassinarono, né lo crocifissero, ma così sembrò a loro” (v. 157).

L’affermazione che “non c’è nessuno del Popolo del Libro che non crederà in lui prima della sua morte” (v. 159) è stata interpretata come la rivelazione che Gesù tornerà sulla terra – e quando lo farà, spiega Ibn Kathir, stando a quanto detto da  Maometto:

romperà la croce e ucciderà il maiale e abolirà la jizya (la tassa pagata dai non Musulmani per ottenere la protezione del governo Musulmano).

Cioè, egli abolirà lo stato di inferiorità dei dhimmi e Islamizzerà il mondo:

Durante il suo tempo, Allah distruggerà tutte le religioni eccetto l’Islam e Allah distruggerà Al-Masih Ad-Dajjal (il falso Messia).

Allah intima i Cristiani di ricordarsi che Gesù era una creatura e di non dire: “Tre” (v. 171) – cioè, non dire che Dio è una Trinità. Ibn Kathir fa eco allo stesso Corano (5:116) dicendo che i Cristiani hanno elevato Gesù “e sua madre come dei insieme ad Allah”; l’effettiva Trinità Cristiana di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo non è considerata nel Corano.

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