Le parole dell’Islam sono potenti e pericolose

Buongiorno carissimi di Islamicamentando, prima di tutto vi ringrazio per aver dato vita a uno spazio così corposo e colmo di informazioni riguardo la realtà dell’Islam: mi è stato molto utile in diverse circostanze, specialmente in quella che chiamate fase di illuminazione, che sto ancora attraversando. Se pubblicare o meno la mia esperienza è a vostra discrezione, dato che ho visto che ce ne sono tante, in ogni caso ti scrivo perché ho davvero voglia di sfogarmi con qualcuno che può comprendere quello che ho passato.

Sono italiano, battezzato cattolico da piccolo, anche se ho smesso subito di frequentare la chiesa. Ho sempre avuto un pensiero libero e critico e una mente lucida, difficilmente suggestionabile. Poi, per via di un’amicizia alla quale tengo molto (una ragazza musulmana), ho pensato “bene” di dare un’occhiata al Corano. Un’occhiata che si è trasformata in una lettura intensa, tanto che in poche ore l’ho terminato. Piano piano le immagini – perché di immagini parliamo – dell’inferno sono penetrate nel mio subconscio suggestionandomi al punto che qualsiasi pensiero critico che facevo riguardo il Corano diventava – ai miei occhi – un’eresia. Ipnotizzato dalla parola coranica – che una qualche potenza deve avere per aver soggiogato milioni di persone – mi sono recato in moschea e ho deciso di convertirmi all’Islam. Non senza dubbi, certo – dubitare è uno dei miei hobby preferiti – ma senza fare approfondimenti, senza avere alcuna conoscenza in merito alla sharia, alla Sunna, Hadith eccetera. Ho pregato e partecipato alla festa del Ramadan, e una volta imparata bene la Fatiha ho iniziato a pregare cinque volte al giorno, come tutti i “buoni musulmani”. Non so cosa mi abbia spinto ad accettare un libro in cui è scritto di uccidere in non credenti, di fustigare con cento colpi i fornicatori e altre atrocità che voi ben conoscete, ma probabilmente è il fatto che nel Corano ci sono versetti che catturano l’attenzione. Ad esempio “Allah non guarda i vostri corpi e i vostri aspetti esteriori, ma vostri cuori e le vostre opere” oppure “Allah ama coloro che operano con equità” . Insomma belle parole, peccato siano affiancate da altre parole meno belle. Chi legge il Corano può trovarci un fondo di verità e arrivare a credere alle menzogne.

Recentemente ho conosciuto in moschea un gruppo di musulmani che si dicono Salafiti. Brave persone. Il problema sono le loro dottrine. Appena mi sono inserito hanno iniziato a inviarmi documenti che descrivevano nei dettagli i loro insegnamenti, tra i quali c’era “odiare i cristiani e gli ebrei”, e chi non li odia non è un vero musulmano. Ecco cosa non sanno i benpensanti “moderati” mentre organizzano i loro “dialoghi interreligiosi”. Non sanno che il dialogo nell’Islam non è concepito. Sono stato piuttosto onesto con loro e dopo che mi hanno inviato quei documenti ho risposto dicendo che non lo accettavo e che preferivo allontanarmi. Ma è stato un tira e molla, perché ogni volta quelle immagini forti si ripresentavano alla mia mente, suggerendole di tornare sulla “retta via”. Sono un musicista e ci sono diversi Hadith che vietano gli strumenti a corda. Volevo dare via tutti i miei strumenti. Volevo essere più “vicino a Dio”.

Poi è successo quel che è successo. Ho avuto delle allucinazioni sull’inferno e mi hanno ricoverato in psichiatria. Percepivo le fiamme da sotto i piedi, una catena al collo e tutto ciò che avevo letto nel Corano (solo a livello percettivo, non reale). Mi sono reso conto che erano immagini e solamente immagini che avevano influenzato e manipolato la mia mente fino a quel punto, al punto da portarmi alla psicosi, alla pazzia. Ho deciso di lasciare l’Islam, ma ancora una volta sono nella fase critica del tira e molla, perché quelle immagini sono ancora dentro di me. Le parole sono potenti. E pericolose.

Valentino

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