Secondo le statistiche i maggiori visitatori di siti porno sono i musulmani

Secondo Google, sei delle otto Nazioni che al mondo consumano più materiale porno sono a maggioranza musulmana. Il fatto è evidenziato in un reportage di Carrie Weisman per AlterNet ripreso dal sito Dagospia. Tra tutti, sempre secondo questi dati, il Paese più libidinoso è di gran lunga il Pakistan, seguito a ruota da Egitto, Iran, Marocco, Arabia Saudita e Turchia. E il Pakistan è anche quello dove, nella categoria porno, gli utenti provano a ricercare più frequentemente animali quali asini, cani, serpenti e, udite udite, anche gli orripilanti maiali.

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Secondo una ricerca condotta nel marzo 2015 dal portale SimilarWeb su commissione del sito di informazione hi-tech “The next web” ai primi due posti (con percentuali vicine al 10%) troviamo Iraq ed Egitto.

L’Europa scompare quando si analizza il tempo medio trascorso sui siti per adulti: tra Asia, Africa, Americhe e Medio Oriente, la top 15 vede la presenza della sola Svizzera a rappresentare il Vecchio continente. In testa alla graduatoria, con un tempo di permanenza medio di 4 minuti e 19 secondi, il Kuwait, seguito da Singapore e Sud Africa.

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Secondo le percentuali sulle visite terminate nell’arco di pochi secondi i Paesi islamici sono anche in questo caso al primo posto. Il motivo è presto detto (o immaginabile): si tratta di Stati in cui la pornografia non è vista di buon occhio e, in molti casi casi, bandita dalla legge: nelle prime 10 posizioni troviamo 9 Paesi a stragrande maggioranza musulmana (Pakistan, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Qatar e Arabia Saudita nelle prime cinque posizioni).

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Notizia che conferma una tendenza già registrata negli anni passati.


Nel 2007 venne rilevato che siti erotici israeliani erano quelli che nei Paesi musulmani riscuotevano maggior successo. “Sui nostri server rileviamo che migliaia di utenti risiedono in Stati musulmani con i quali non abbiamo neppure relazioni diplomatiche”, ha raccontato un esperto.

Nir Shahar, che gestisce uno dei più frequentati siti israeliani a contenuto erotico, afferma non troppo sorpreso: “I video e le foto che offriamo non hanno bisogno di molte spiegazioni”. Fra gli utenti islamici dilaga poi una vera e propria passione: quella per i video hard israeliani in cui le attrici interpretano, a modo loro naturalmente, il ruolo di soldatesse, agenti segrete o poliziotte.

“Tanti clienti arabi e palestinesi ci ringraziano per queste clip che risultano particolarmente gradite – conferma Nir – anche se qualche volta è imbarazzante dover spiegare che quelle sono attrici e non soldatesse vere”. Uno dei più cliccati in questo momento dagli internauti di fede islamica, è il film ”Nome in codice: investigazione profonda, una spy story che ripercorre in parodia la vicenda (vera) di Mordechai Vanunu, il tecnico israeliano che ha denunciato i segreti nucleari dello Stato ebraico.

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Dati del 2009:

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E’ stato registrato che l’arabo è la seconda lingua più comune utilizzata per la ricerca del “sesso gay” e la prima lingua per la ricerca di “comportamento sessuale”.

Come si può vedere dal grafico, nella classifica dei Paesi in cui è stata effettuata la ricerca sulla “sessualità” l’Iran si trova al terzo posto e l’Egitto al secondo posto.

L’arabo è la lingua più comune e la seconda quando viene effettuata la ricerca “gay“.

I paesi in cui è stata registrata questa ricerca sono: in Malesia (# 1) e Indonesia (# 2).

Stesso discorso per la ricerca “gay girl

L’arabo nel maggior numero dasi è risultato essere la seconda lingua più comune.

E ancora:

Per “pornografia infantile“, la Turchia è risultata al secondo posto fra i Paesi che più l’hanno cercata, mentre il turco è la lingua più utilizzata per questa ricerca.

La Turchia è uno dei Paesi in cui avvengono più ricerche per la parola “porno“. Il Marocco si trova a quinto posto.

Il turco è la lingua più utilizzata per condurre la ricerca sul termine “membro” e l’Indonesia è al primo posto per la ricerca sulla parola “vagina“.

Per “sesso e bimbi” questi risultati sono probabilmente i più inquietanti. La classifica: Pakistan, Siria, Iran, Egitto, Arabia Saudita, seguita dalla Turchia al 9° posto.

Per “sesso con bambini” il Pakistan è al primo posto, seguito dall’Iran, dall’Arabia Saudita, dall’Egitto e dalla Turchia.

Comuni sono le lingue: persiano, arabo e turco.

Per “sesso omosessuale“, l’Indonesia è al primo posto, il Marocco è al secondo.

Per “stupro“, il Pakistan è al primo posto e la Malaysia è al terzo posto.

Per “sesso degli uccelli” l’Egitto è al primo posto.

Per “sesso dell’asino” l’Arabia Saudita è in testa alla ricerca, seguita da Egitto e Marocco. E la maggior parte delle ricerche provengono da Comuni dove si parla la lingua araba.

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