Bloggando il Corano: Sura 2, “La Vacca”, Versetti 40-74

Bloggando il Corano: Sura 2, “La Vacca”, Versetti 40-74
di ROBERT SPENCER (10, Giugno, 2007)

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Vi siete mai chiesti perché così tanti musulmani sono così antisemiti? Non dipende tutto dall’odio per Israele ma si basa su quanto scritto nel Corano.

Il Versetto 40 della Sura 2 si rivolge ai Figli di Israele, iniziando una prolungata meditazione su tutto quello che Allah ha fatto per gli Ebrei, e l’ingratitudine con cui essi l’hanno ripagato. Il Versetto 41 li ammonisce:

di non abbandonare le mie Rivelazioni per un prezzo infimo

I commentatori Islamici in genere interpretano questo versetto come una esortazione a porre il servizio per Allah davanti alle preoccupazioni di questo mondo.
Sayyid Abul A’la Maududi, un rinomato intellettuale Islamico del ventesimo secolo, dice nel suo enorme trattato Verso la Comprensione del Corano che questo Versetto si riferisce ai benefici terreni per il desiderio dei quali [gli Ebrei] avevano respinto le direttive divine.

sura 2 ebrei

Abu l-A’la Maududi, Towards Understanding the Qur’an (“La comprensione del Corano”), Translated and Edited by Zafar Ishaq Ansari, p.9.

Tuttavia molti hanno ipotizzato che questo Versetto equivalga al rimprovero di Maometto a chi gli aveva spacciato del materiale come divino, senza che lo fosse.

Comunque, gli Ebrei possono facilmente ritornare nelle grazie di Allah se si convertono all’Islam (v. 43). Questo può sembrare semplice a un lettore Occidentale in quanto la traduzione li esorta a “essere costanti nella preghiera” e a “praticare regolarmente la carità” (come traduce Abdullah Yusuf Ali), ma nel testo Arabo, la parola usata per preghiera è salat (الصَّلاَة) e per carità zakat (الزَّكَاة); questi termini si riferiscono esclusivamente alla preghiera Islamica e al pagamento della decima, una tassa esclusiva dei Musulmani. I non Musulmani non possono pregare la salat e non possono pagare la zakat.

versetto 2 43 corano

Col termine zakāt s’intende l’obbligo religioso prescritto dal Corano di “purificazione” della propria ricchezza che ogni musulmano in possesso delle facoltà mentali deve adempiere per definirsi un vero credente. È uno dei Cinque pilastri dell’Islam. (Wikipedia)

Altre traduzioni di questo versetto presenti sul sito quran.com sono più precise:

corano sura 2

Il ṣalāt è la preghiera islamica canonica. (Wikipedia).

A proposito della necessità della conversione, Ibn Kathir è chiarissimo:

Allah ha ordinato ai Figli di Israele di abbracciare l’Islam e di seguire Maometto.

Sayyid Qutb dice che qui Allah:

invita gli Israeliti a unirsi ai Musulmani nelle loro pratiche religiose e abbandonare i loro pregiudizi e le loro tendenze etnocentriche.

corano 2 43

Quran Tafsir In The Shade Of The Quran Sayyid Qut, by Abu Aabdullah Ahsan.wordpress.com, pag 70.

Dell’inizio del Versetto 49, Maududi dice:

Gli eventi ricordati qui erano ben noti a tutti. Pertanto, a questi eventi storici sono stati fatti solo brevi riferimenti per mostrare che gli Ebrei erano rimasti ingrati e che si erano persi in azioni malvagie nonostante i continui favori fatti loro da Allah. (Sayyid Abul Ala Maududi – Tafhim al-Qur’an – The Meaning of the Qur’an, 2:49)

Questi includono l’essere stati salvati da Faraone (vv. 49-50); l’episodio del vitello d’oro (vv. 54-55), e il nutrimento della manna e delle quaglie nel deserto (v. 57, 61), culminando con l’asserzione che gli Ebrei “erano ricoperti di disonore e angoscia; essi attirarono sopra di sé l’ira di Allah. Ciò perché essi continuarono a rifiutare i Segni di Allah e a massacrare i suoi Messaggeri senza giusta causa. Ciò perché si ribellarono e continuarono a disobbedire” (v. 61).

Ibn Kathir applica queste parole a tutti gli Ebrei:

Questo Ayah (Versetto) indica che i Figli di Israele erano afflitti da umiliazione e che questo continuerà, significano che non ci sarà mai fine. Essi continueranno a soffrire di umiliazione da tutti coloro con cui interagiscono, oltre al disonore che sentono internamente. (Quran Tafsir Ibn Kathir)

I versetti tolleranti sugli infedeli del Corano

Può sembrare contraddittorio che immediatamente dopo segua uno dei “Versetti di tolleranza” del Corano, il Versetto 62, che sembra promettere un posto in Paradiso a “coloro che seguono [i precetti] Ebrei, Cristiani e Sabei”. Muhammad Asad esulta:

Con una ampiezza di vedute senza eguali in ogni altra fede religiosa, l’idea di ‘salvezza’ qui è condizionata unicamente da tre elementi: fede in Dio, fede nel Giorno del Giudizio e una virtuosa condotta di vita. (The Message of The Qur’an translated by Muhammad Asad with commentary and footnotes)

…senza accettare l’Islam, apparentemente. Ma si contraddice aggiungendo “in questo divino ordine scritto” dopo le parole “coloro che hanno raggiunto la fede” nella sua traduzione del Versetto 62. Cioè, per essere salvato, uno deve credere anche nel Corano, oltre che nelle rivelazioni anteriori. E difatti, i commentatori Musulmani non sono orientati a considerare questo come una indicazione di un pluralismo divino. I traduttori Ali e Pickthall, come anche Asad, sentono la necessità di aggiungere commenti in parentesi per spiegare che Ebrei e Cristiani (così come i Sabei, la cui identificazione è discussa) si salveranno solo se diventano Musulmani. E secondo Ibn Abbas, questo Versetto fu abrogato dal Corano 3:85: “Se qualcuno abbraccia una religione diversa dall’Islam (sottomissione ad Allah), nulla sarà accettato di lui; e nell’Aldilà sarà nel gruppo di coloro che hanno perso (ogni bene spirituale)”.
Qutb ritiene che 2:62 valeva solo prima che Maometto annunciasse l’Islam al mondo:

corano versetto 2 62

Quran Tafsir In The Shade Of The Quran Sayyid Qutb, by Abu Aabdullah Ahsan.wordpress.com, pag. 78

Un’opinione suffragata da un detto di Maometto riportato da Tabari, nel quale il Profeta dell’Islam dice che i Cristiani che morirono prima della sua venuta si erano salvati, mentre quelli che avevano saputo di lui ed avevano comunque rifiutato le sue dichiarazioni profetiche non si sarebbero salvati.

Ebrei paragonati a scimmie e maiali

Quindi segue il primo dei noti passaggi di “scimmie e maiali”. I jihadisti oggi si riferiscono routinariamente agli Ebrei come scimmie e maiali; questa idea è radicata nel Corano 2:63-66; 5:59-60; e 7:166. Il primo di questi ci mostra Allah che dice agli Ebrei che “hanno profanato il Sabato”:’Siate come scimmie abiette!'”. Prosegue dicendo che questi maledetti servono da “esempio e monito per quel tempo e per tutti i tempi futuri”. Tradizionalmente, nella teologia Islamica questi passaggi non sono mai stati ritenuti come riferirti a tutti gli Ebrei. Ibn Kathir nel suo tafsir riporta le parole di Ibn Abbas, il quale dice:

coloro che violarono la santità del Sabato furono trasformati in scimmie, quindi morirono senza progenie.

Altri, tuttavia, come Ibn Qutaiba, uno dei primi studiosi dell’Islam, sostengono che le scimmie di oggi non sono che i discendenti degli Ebrei che violarono il Sabato (“Maskh,” Encyclopedia of Islam, Second Edition , pag. 737).

Ciò è usato frequentemente oggi come metafora per la turpitudine degli Ebrei, fino a evocare uno stato bestiale. Lo stesso Maometto iniziò questa moda, quando si rivolse così agli Ebrei della Tribù dei Qurayza, che stava per massacrare:

Voi, fratelli delle scimmie. (Ibn Ishaq’s Sirat Rasul Allah – The Life of Muhammad Translated by A. Guillaume, 684)

Solo poche settimane fa, un religioso musulmano sulla TV ufficiale dell’Autorità Palestinese (sapete, i moderati) derideva gli ebrei come “scimmie e maiali”. Nel 2010, Mohammed Morsi, leader dei Fratelli Musulmani che è diventato il presidente egiziano fino a che non fu rovesciato dai disordini popolari, giudicò gli ebrei castigati come

questi succhiatori di sangue, che attaccano i palestinesi, questi guerrafondai, discendenti di scimmie e maiali.

Lo sceicco saudita Abd Al-Rahman Al-Sudayyis, imam della principale moschea di La Mecca, la moschea di Al-Haraam, una volta disse in un sermone che gli ebrei sono:

la feccia della razza umana, i topi del mondo, i violatori di patti e accordi, gli assassini dei profeti e la progenie delle scimmie e dei maiali.

Un altro sceicco saudita, Ba’d bin Abdallah Al-Ajameh Al-Ghamidi, ha reso esplicita la connessione:

L’attuale comportamento dei fratelli di scimmie e maiali, la loro malafede, la violazione degli accordi, la profanazione dei luoghi sacri … è connessa con le azioni dei loro antenati durante i primi tempi dell’Islam – il che prova la grande somiglianza tra tutti gli Ebrei che vivono oggi e quelli che vissero al sorgere dell’Islam.

Muhammad Sayyid Tantawi, Grande Sceicco di Al-Azhar dal 1996 al 2010, definì gli Ebrei:

i nemici di Allah, discendenti da scimmie e maiali.

Per maggiori particolari, vedere l’eccellente studio del Middle East Media Research Institute (MEMRI).

Il Versetto 67 riprende ancora i rimproveri, con gli Israeliti che reagiscono con altezzosità ribelle all’ordine di Allah, trasmesso mediante Mosé, di sacrificare una giovenca (la “vacca” del titolo della Sura). Sentiamo che il cuore degli Ebrei si è indurito (v. 74) e alla fine vengono maledetti da Allah (v. 89). A questa maledizione e alle sue implicazioni, e ad altri argomenti che si estendono fino al Versetto 140 della Sura 2, torneremo la prossima tsettimana.

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