Il nobile incarico riservato ad Aisha: rimuovere le tracce di sperma dai vestiti di Maometto

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Nell’Islam la condizione preliminare per i vari atti rituali è la tahārah, “purità”, o meglio ancora “stato di purità legale”.  Questo concetto di purità con il suo ovvio opposto di “impurità legale” era già presente nell’Arabia preislamica.

Lo stato di “purità legale” si perde per determinate situazioni fisiologiche dell’individuo, come i bisogni corporali, le relazioni sessuali, il contatto con persone, animali o cose considerate impure, come ad esempio una scorreggia:

Un giorno Abu Hurayrah raccontò:
Disse il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – Non è accetta la preghiera di chi sia colpito da hadat sino a che non ha provveduto all’abluzione. Un uomo del Hadramawt gli domandò allora: Ma, Abu Hurayrah, che cos’è il hadath? Una scoreggia. – egli rispose – o una loffa. [Sahih al-Bukhari 176]

“La scorreggia crea hadath, ovvero uno stato di impurità che può essere di grado minore o maggiore, e determina l’impedimento a compiere un atto religioso o ‘ibādah.”.

Non si procede all’abluzione minore (wudu’) o alla lavanda (ghusl) in caso di dubbio, ma solo quando si è certi dell’impurità. Le  parole di Maometto ci danno indicazioni precise anche su questo:

Narrato da `Abbad bin Tamim:
Mio zio chiese al Messaggero di Allah riguardo una persona che ha la sensazione che possa scorreggiare durante la preghiera. L’Apostolo si Allah rispose: “Costui non dovrebbe lasciare le sue preghiere a meno che non senta il rumori o abbia avvertito odore”. [Sahih al-Bukhari 137]

Prima di ogni preghiera (salāt) è comunque sempre necessario procedere con l’abluzione, che comprende non solo la pulizia del corpo ma anche quella dei propri abiti, che essendo sporchi (najasah) possono sporcare nuovamente il corpo e quindi compromettere pericolosamente l’efficacia della preghiera.

Alti valori morali che solo un profeta come Maometto può mostrare, chiedendo alla sua sposa bambina di procedere con il delicato compito di rimozione dei resti del liquido seminale dai suoi vestiti.

Aisha procedeva al lavaggio, ma spesso restavano ancora presenti alcune macchie e aloni d’acqua, visibili sui vestiti. Nell’hadith di Sunan ibn Majah (in basso a destra nella foto), Aisha racconta che spesso assolveva il prestigioso compito GRATTANDO VIA LE TRACCE ESSICCATE CON L’UNGHIA DEL DITO.

Nel commmento all’hadith, ibn Majah afferma che tale modalità è più che sufficiente come opera purificatoria, quindi i fedeli di Maometto possono stare tranquilli, perché attraverso questa semplice operazione SI È PURI PIÙ CHE MAI.

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http://sunnah.com/urn/1255380, http://sunnah.com/urn/1255360, https://sunnah.com/bukhari:229, https://sunnah.com/bukhari:230, https://sunnah.com/bukhari:231, https://sunnah.com/bukhari:232

Da segnalare che gli Hadith inseriti nelle varie raccolte ufficiali (Bukhari, Muslim, Ibn Majah), riguardano colui che per l’Islam è il “musulmano perfetto nonché esempio da seguire” (Maometto), per fare in modo che ogni buon musulmano possa sapersi regolare di conseguenza.

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