Bufale maomettane dichiarate: la pietra nera che diventa parlante

Tra i rituali islamici più conosciuti vi è senza dubbio quello di baciare e toccare la pietra nera.

Seguendo il rigoroso monoteismo islamico questa pratica non avrebbe nemmeno senso di esistere, essendo de facto un atto di idolatria, la quale porta allo Shirk, ovvero l’atto di associare (mettere sullo stesso piano) qualcosa ad Allah. Tuttavia la fervida fantasia di Maometto non poteva che oltrepassare il limite della coerenza che noi infedeli ci aspetteremmo da uno che si dichiara profeta. Interessante come, analizzando il sistema ideologico da lui (e i suoi compagni) fondato, ne venga fuori un tripudio continuo di contraddizioni e stravaganze mai visto altrove.

In questo articolo non tratteremo l’origine di questo rituale, ma ci soffermeremo su un aspetto molto più interessante, ovvero quello del ruolo che Maometto aveva assegnato alla pietra nera e di come questa fantasia avesse incontrato il rigetto completo da parte di uno dei suoi uomini più fidati.

Per motivare l’adorazione della pietra nera come cosa grata ad Allah, Maometto decise di ricorrere ad una spiegazione molto pittoresca sulla funzione che la pietra nera avrebbe svolto nel giorno del giudizio. Dopotutto i pellegrinaggi a Mecca sarebbero stati una buona fonte di guadagno per gli arabi musulmani (rimpiazzando i politeisti) e un idolo islamicamente accettabile da poter toccare con mano sarebbe stato un ottimo incentivo per attirare masse di fedeli secondo quello che rappresenta uno dei pilastri dell’islam, beneficiando di continuo di flussi di denaro provenienti dai visitatori.

Il messaggero di Allah disse: “la pietra nera sarà elevata il giorno del giudizio, verrà fornita di occhi con cui vedrà e una lingua con cui testimonierà in favore di coloro che l’hanno toccata con sincerità”.

Sunan Ibn Majah vol.4, n. 29432944

Dunque secondo Maometto la pietra nera prenderà vita e darà ad Allah tutte le informazioni utili al giudizio finale dei musulmani che l’hanno toccata.

Questo già solleva diversi dubbi riguardo l’onnipotenza e l’onniscienza di Allah, visto che il Dio dell’islam avrebbe bisogno di un assistente più informato di lui sulla condotta dei musulmani.

L’aspetto più interessante è che questa teoria così strampalata suscitò la perplessità dei musulmani più vicini a Maometto, tra cui Umar Ibn Khattab, il cui approccio più realista e pragmatico emerge in maniera piuttosto chiara in diversi hadith, in cui accetta a malincuore di dover partecipare a questa messinscena nonostante sapesse che la pietra nera tanto sacra al profeta dell’islam non fosse altro che un volgarissimo sasso privo di vita o di coscienza proprie.

Mentre baciava la pietra nera infatti, diversi testimoni sentirono Umar borbottare le seguenti parole:

Umar si avvicinò alla pietra, la baciò e disse: “Io ti sto baciando, ma so benissimo che tu sei una pietra e che non puoi danneggiare o portare beneficio. Se non avessi visto il messaggero di Allah baciarti, io non l’avrei fatto”.

Sahih Muslim vol.3, n.30693070

Dopo aver già smontato il dogma dell’autoconservazione del Corano, ringraziamo Umar per averci anche fornito la verità riguardo al fatto che la pietra nera non sia altro che un banalissimo sasso.

3 Risposte

  1. SAIF BIN MOMIN ha detto:

    FUCK U. THIS IS REAL

  2. Angelo ha detto:

    Ci racconti la verità te mbe ? AHAHAHAH non farci ridere ,crei disinformazione e infamazione

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