Paradosso islamico: vietato accettare l’invito di imitare il Corano

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Come abbiamo già avuto modo di approfondire lontano dall’essere un “miracolo”, secondo i musulmani la prova principale del fatto che il Corano sia la Parola di Dio sarebbe la sua inimitabilità (al-i’jaz): una caratteristica unica del Corano. Per i musulmani nessuno sarebbe in grado di produrre un libro come il Corano che corrisponda alla sua bellezza, eloquenza e saggezza. Il Corano stesso sfida l’umanità a produrre anche solo un capitolo simile (17:8810:38). Secondo i musulmani nessuno è mai stato in grado di farlo e nessuno mai ci riuscirà.

 Di’: “Se anche si riunissero gli uomini e dèmoni per produrre qualcosa di simile di questo Corano, non ci riuscirebbero, quand’anche si aiutassero gli uni con gli altri”. (Sura 17:88)

 Oppure diranno: “È lui che lo ha inventato”. Di’: “Portate una sura simile a questa e chiamate [a collaborare] chi potrete all’infuori di Allah, se siete veritieri”. (Sura 10:38)

Ma se i musulmani invitano a competere con la sfida coranica, impossibile da imitare, ciò non significa che permettano tale imitazione. Ogni persona che osa proporre un libro concorrente al Corano, subisce le critiche peggiori e rischia la sua vita. Già in passato, raccogliendo la sfida coranica, il famoso poeta Al-Mutanabbi (d. 965) ne ha fatto le spese. Oggi, il Pastore Anis Shorrosh, un autore cristiano d’origine palestinese che vive negli Stati Uniti, ha pubblicato un libro di stile coranico chiamato Al-Furqan al-haq (The True Furqan). Al-Furqan è uno dei nomi del Corano. Secondo il pastore, il libro in questione sarebbe stato scritto in sette giorni (il Corano è stato rivelato in una ventina d’anni!) da parte di un poeta arabo d’origine beduina anonimo. Come si può immaginare, il libro ha suscitato una viva reazione da parte dei musulmani,  che hanno chiesto ai governi, alle istituzioni e ai privati di proibirne la sua distribuzione e di intentare processi contro quelli che contribuiscono alla sua pubblicazione ed alla sua diffusione. Questi fedeli ritengono che il libro faccia parte della guerra dell’occidente e dei sionisti contro l’islam, e miri a deviare i musulmani dalla loro fede. Lo sceicco dell’Azhar ha proibito la sua diffusione e la sua consultazione da parte dei fedeli musulmani.

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