La strage dei Banu Qurayza

Banu Qurayza maometto

Poco tempo dopo il termine della Battaglia del Fossato (627 d.C.), Maometto attacca l’ultima tribù ebraica, i Banu Qurayza, che hanno stretto un patto con il nemico, affermando che l’Arcangelo Gabriele lo aveva visitato:

“Ha fatto uscire dalle loro fortezze coloro, fra la gente del Libro, che avevano spalleggiato i coalizzati ed ha messo il panico nei loro cuori. Ne uccideste una parte e un’altra parte la faceste prigioniera. Vi ha dato in eredità la loro terra, le loro dimore e i loro beni e anche una terra che mai avevate calpestato. Allah è Onnipotente” (Corano 33:26)

“chiedendo che sfoderasse la sua spada e si dirigesse verso le abitazioni dei sediziosi Banu Qurayza e di combatterli. Gabriele disse che con una processione di angeli sarebbe andato innanzi a scuotere i loro forti e gettare paura nei loro cuori.” Sahih Bukhari Volume 5, Libro 59, Numero 443

“Gabriele disse al Profeta: «Dio ti ordina di non deporre le armi prima di aver ragione dei Banu Qurayza».” Muhammad Ibn Garir al-Tabari, Vita di Maometto, pag. 157.

Non è chiaro perché l’Arcangelo avesse bisogno dell’aiuto dei musulmani per spazzare via gli ebrei, dal momento che a sua disposizione aveva “una processione di angeli che avrebbero scosso i loro forti”. Comunque sia, “il Messaggero di Allah ordinò il richiamo alla preghiera e di annunciare le ostilità contro i Banu Qurayza.”

Maometto condusse un’armata di tremila fanti e trenta cavalieri di Ansari (Aiutanti) e Muhajireen (Emigranti).

I Banu Qurayza furono attaccati per non aver supportato Maometto quando i Quraysh attaccarono Medina. Alì giurò che non si sarebbe fermato fino a quando non avrebbe invaso i loro posti di guardia o fosse ucciso. L’assedio durò 25 giorni, alla fine dei quali Maometto ottenne la resa dei Banu Qurayza senza condizioni. Stando alla Sira (la biografia del Profeta secondo la Tradizione), quattro ebrei si convertirono ed ebbero salva la vita, mentre tutti gli altri, cioè novecento uomini, Maometto ordinò che fossero legati, mentre le donne e i bambini li fece isolare. Dopodiché la tribù di Al-Aus intercedette implorando il Profeta di essere benevolo nei loro confronti. Maometto suggerì che fosse Sa’d bin Mu’adh, un loro precedente alleato, di dare un verdetto su di loro, ed essi (gli ebrei) acconsentirono.

Il verdetto di Sa’d, che aveva ricevuto una grave ferita nella precedente Battaglia dei Confederati, e per questo pieno di rabbia e rancore, fu che:

 tutti gli uomini abili appartenenti alla tribù siano uccisi, che le donne e i bambini vengano presi prigionieri e che le loro ricchezze siano divise tra i guerrieri musulmani.”

Maometto…

“accettò il suo giudizio dicendo che Sa’d aveva giudicato con il Comando di Allah.” (Sahih Bukhari Volume 4, Libro 52, Numero 280)

Huyai Ibn Akhtab, il capo dei Banu Nadir e padre di Safiyyah, che fu catturato durante l’assedio, venne portato dinnanzi al Profeta con le mani legate al collo con una corda. In un’audace sfida verbale con Maometto disse di preferire di essere ucciso piuttosto che sottomettersi alla sua religione. Gli fu ordinato di sedersi e venne decapitato sul posto.

sconfitta banu Qurayza

Per separare gli uomini dai ragazzi, i giovani vennero esaminate e se avevano peli pubici, ciò era sufficiente per decidere di decapitarli.

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4390

Narrato da Atiyyah al-Qurazi:

Ero tra i prigionieri dei Banu Qurayza. Essi (i Compagni) ci esaminarono, e coloro cui avevano cominciato a crescere peli (pubici) furono uccisi, e coloro che non ne avevano non furono uccisi. Io ero tra coloro cui non erano cresciuti peli.

Nel bazar vennero scavate alcune fosse di Medina ed ed i morti vi furono gettati dentro.

banu Qurayza fossa

Le donne e i bambini furono venduti come schiavi e il ricavato spartito secondo le regole della spartizione del bottino di guerra.

Questa sotto è la ricostruzione di Tabari inserita nella seconda più importante biografia ufficiale del Profeta Maometto:

ebrei sgozzati islam qurayza

Gli storici musulmani affermano che gli ebrei meritavano la severa azione punitiva per il loro tradimento (Corano 8:55-58). Questo è l’argomento ricorrente tra chi cerca di difendere le azioni di Maometto: ogni azione violenta fu una giusta reazione, anche nel caso delle razzie, visto che “insidia”, “sedizione” e “complotto” contro l’islam sono tutte azioni molto gravi, più gravi di qualsiasi “giusta” reazone, anche quando non ci sono sostanziali riscontri. La nostra opinione è invece quella che niente può giustificare il genocidio di prigionieri innocenti, l’appropriazione dei loro beni e la schiavitù del resto della popolazione (donna e bambini) né tanto meno può dimostrare che siamo in presenza di “giustizia divina”. 

Se qualcuno non riesce a vedere che questo NON E’ il modo di comportarsi di un messaggero di Dio esso dimostra di non sconoscere il significato di giustizia. Noi crediamo che la crudeltà con cui Maometto agì nei confronti degli ebrei d’Arabia sia evidente e qualsiasi persona intellettualmente onesta, musulmana o non musulmana, lo dovrebbe riconoscere. E’ inconcepibile che un messaggero di Dio possa uccidere a sangue freddo tra 900 persone e bandirne altre migliaia senza nessun sentimento di compassione.

L’uomo che oggi viene chiamato Profeta non era altro che un essere pieno di odio, che portò dietro di se questo sentimento sino al letto di morte. Maometto non riuscì mai ad accettare che Ebrei e Cristiani non riconobbero la sua missione profetica quando secondo lui persio Torah e Vangelo lo annunciavano. Le loro religioni e le loro comunità furono dunque oggetto della collera “divina”. Non solo durante la sua vita Maometto uccise ed esiliò un enorme numero di infedeli ma persino in punto di morte ordinò ai suoi seguaci di continuare la pulizia etnica che lui aveva cominciato. Infatti sul letto di morte diede alcuni ordini ed uno di questi fu di espellere gli ebrei dalla penisola araba.

Sahih Bukhari Volume 4, Libro 52, Numero 176

Narrato da ‘Abdullah bin ‘Umar:

L’Apostolo di Allah disse, “Voi (i musulmani) combatterete con gli ebrei fino a quando alcuni di loro si nasconderanno dietro le pietre. Le pietre (li tradiranno) dicendo, ‘O ‘Abdullah (schiavo di Allah)! C’è un Ebreo che si nasconde dietro di me, uccidilo.'”

2 Risposte

  1. Luca Pedersoli ha detto:

    Meglio non commentare che in Italia sta diventando rischioso esprimere in libertà il proprio pensiero, c’è già la polizia islamica che gira e segna i nomi di quelli da decapitare, vedi la Sharia Police a New York City!!! Ho paura che non ne usciremo vivi, l’unica consolazione è quella di fare più vittime possibili tra quelli che ci attaccheranno

  2. Marcantonio Bragadin ha detto:

    Concordo con Luca. Se la situazione peggiorerà sempre di più, l’unica via sarà quella.

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