Nessuna origine islamica per la cattedrale di Cordoba

Corre notizia della ”pretesa” musulmana di rientrare in possesso dell’attuale Cattedrale di Cordoba, nella regione spagnola dell’Andalusia, appoggiata anche dalla Sinistra del luogo.
Conoscendo la storia della Dinastia Omayyade, possiamo affermare che tale pretesa da parte delle attuali autorità religiose islamiche sia puro revanscismo.

I primi invasori stranieri che arrivarono in Spagna dal Medio Oriente all’inizio dell’ottavo secolo d.C. erano vassalli del califfato omayyade di Damasco.
Il clan omayyade non era musulmano come si intende adesso, prova ne è il ritrovamento archeologico in Palestina, delle monete coniate dall’autorità damascena (che dominava la Regione) che su un verso recano la figura di San Giovanni Battista con una croce greca e sull’altro verso la radice consonantica della parola Muḥammad (Maometto).

Muḥammad era il titolo di San Giovanni Battista o del re di Damasco? *

In base a questo ritrovamento e ad altri si può ragionevolmente dedurre che gli omayyadi fossero una setta che aveva credenze religiose in comune con l’Ebraismo Samaritano, il Mandeismo Irakeno e l’Alawismo Siriano.

La Dinastia Omayyade perì quasi tutta nella strage (sono stati trucidati a tradimento) perpetrata ai loro danni dal capo del Clan Abbaside che li sconfisse militarmente nel 750 DC.
La Dinastia Abbaside che gli succedette dal punto di vista mitico-religioso non aveva quasi nulla in comune con gli Omayyadi.
Un superstite della dinastia omayyade di nome ʿAbd al-Raḥmān ibn Muʿāwiya riuscì a scappare dalla Siria e arrivò in Andalusia, dove fondò l’Emirato di Cordoba.
Egli a Cordoba trasformò una precedente chiesa visigota nella Grande Moschea.

Moschea è la versione italiana del termine arabo masjid che si può tradurre con tempio.

Per pregare, in una moschea, il fedele musulmano si volge in direzione del miḥrāb, che è una nicchia nel muro che serve ad avere la direzione giusta della qibla.

La qibla della moschea di Cordoba non è orientata verso La Mecca saudita odierna, ma punta in direzione Sud.
A sud di Cordoba non c’è niente di particolare, solo il mare.
Quest’orientamento apparentemente anomalo è comune alle altre moschee omayyadi dell’Africa settentrionale dell’ottavo secolo.
La qibla della Moschea di al-Aqsa a Gerusalemme, costruita dagli Omayyadi nella seconda metà del seicento DC, è orientata in direzione del Monte Seir in Giordania a Petra, come anche al tempio ottagonale chiamato Cupola della Roccia di Gerusalemme.

Queste differenze di costruzione sono il segno di un contrasto politico tra il perdente califfato omayyade e il nuovo potere del vincente califfato abbaside, che verso la fine dell’ottavo secolo ha scelto come orientamento l’attuale luogo in Arabia Saudita.
Da ciò si deduce che l’orientamento delle qible è dovuto alla fedeltà politica verso un “feudatario”.

E’ solo dopo il novecento d.C. che l’Emirato di Cordoba sembra si sia adeguato al nuovo orientamento abbaside.

In fondo non si conosce il credo religioso dei primi omayyadi spagnoli.
La dinastia omayyade non era islamica come s’intende adesso. Essa si dichiarava di discendenza israelita e di Mosè, come i moderni Samaritani, quindi le pretese degli islamici moderni sia sul territorio andaluso, sia sul Monte del Tempio di Gerusalemme, sono infondate, perché la loro tradizione religiosa è quella abbaside.
Se oggi si deve proprio attribuire a quel “tempio di Cordoba” una qualche religione, si dovrebbe guardare verso una setta ebraica di rito karaita o gli alawiti siriani.

Il culto islamico moderno trae la sua origine dall’ideologia abbaside che ha poco a che fare con la religione di colui che ha costruito il tempio di Cordoba, e quindi i moderni islamici non hanno il diritto di pregare all’interno come se fosse stato costruito dai loro “sacerdoti”.

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*Muhammad, secondo la biografia ufficiale, è legato ad un Tempio situato in un luogo dove le alluvioni provocate da fiumi sono consuete. Questo tempio aveva al suo interno uno strano guardiano che era un serpente–drago con la testa di capro e, quando una volta il tempio dovette essere restaurato, si narra che Allah si sia ripreso il serpente (poiché era suo) tramite un’aquila. Il capro, l’aquila e il serpente sono simboli del dio sumero ENKI. E’ dunque probabile che il personaggio di Muḥammad, che è sempre vestito di verde, sia in realtà un Inviato Speciale di ENKI. Anche il Khidr (personaggio legato al sufismo raffigurato nelle miniature persiane) veste di verde e naviga sopra un Pesce (altro simbolo di ENKI).

Bibliografia: The Hidden Origins of Islam, edit by Karl-Heinz Ohlig and Gr-R. PuinDid Muhammad Exist?: An Inquiry Into Islam’s Obscure Origins, Robert SpencerQuran – A scientific window for reforms.

 

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